3 aprile 2012

Bianchi friulani da macerazione

[Mario Plazio]
Una cenetta in casa con alcuni amici è stata l’occasione per assaggiare alcuni vini del Friuli che avevo in cantina e che mi sono stati affidati dall’Osteria Devetak (se siete dalle parti di Gorizia andateci, cibo e vini sono eccellenti e non occorre rompere il salvadanaio), che qui ringrazio. Si tratta di produttori bio o naturali che dir si voglia, e che in gran parte adottano macerazioni prolungate sulle bucce per i vini bianchi, come fossero dei rossi. Per l’affinamento diverse sono le strade, dal legno, all’acciaio fino alle anfore di Vodopivec e Paraschos.
Evangelos Paraschos, Venezia Giulia Kaj 2005. Balsamico, unguento, ferro, pesca e cachi. Al palato svela una decisa tannicità, ma mantiene dinamismo e non esercita troppa pressione. È delicato e non insiste troppo nella concentrazione, ne risulta una beva abbastanza semplice per la categoria. 90/100
Il Carpino, Vis Uvae 2006. È un pinot grigio e si vede. Profilo decisamente scontroso, fa ben poco per farsi piacere. Sulfureo. Meglio in bocca, con però una presenza invadente dell’alcol. Imponente e massiccio, manca di finezza ed è destinato ai veri aficionados della tipologia. 80/100
Damijan Podversic, Bianco Kaplja 2005. Molto interessante. Frutto pulito con sfumature balsamiche (pomata), di fieno e minerali. La maturità del frutto conquista il palato, è un vino sferico e morbido che conserva una eccellente bevibilità. 90/100
Zidarich, Carso Vitovska 2006. Accentuata sensazione minerale al naso. Armonico ed elegante, ravvivato da una spinta acida ideale, ottima versione di vino macerato sulle bucce, senza alcuna deviazione aromatica. Il miglior vino della serata. 93/100
Vodopivec, Vitovska Solo MM4 (2004). Bottiglia molto giovane, sorprendente. Spezie, zolfo, pesca e sottobosco sono le sensazioni olfattive. Al palato tannino e materia vanno di pari passo, il tutto senza eccessi e con una buona eleganza. 92/100

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