21 dicembre 2011

Il vino che è stato e che sarà

Mauro Pasquali
La garganega è un vitigno eclettico e sorprendente. Pensi sia adatta solo a vini freschi e di grande sapidità e te la ritrovi dolce e suadente nel recioto passito. La immagini appassita e fermentata a lungo in quel capolavoro che è il Vin Santo di Gambellara e poi la scopri, inaspettata e  quasi “nordica” nelle vendemmie tardive che alcuni produttori cominciano a sperimentare, riprendendo, di fatto una antica tradizione: la garganega era l’ultima uva ad essere vendemmiata, ad ottobre, quando ormai tutte le altre uve avevano ormai completato la fermentazione.
Virgilio Vignato, ben supportato dalla moglie Mariucia e dai figli Ilario e Vincenzo continua a sperimentare e selezionare le uve per produrre dei cru di cui va giustamente fiero. Così, passo dopo passo, anno dopo anno, nascono questi piccoli gioielli. Piccoli nel numero delle bottiglie prodotte ma grandi nella qualità dentro le bottiglie.
Gambellara Capitel Vicenzi 2010 Virgilio Vignato
Un vino che sarà. Non è ancora in commercio e il consiglio è tenerlo in cantina ancora un anno, per completarne l’evoluzione e portarlo in vendita nel momento in cui sarà, credo, al suo massimo. Nasce da una selezione dei migliori grappoli dell’appezzamento collinare Monte Alto e prende il nome da un capitello che sorge vicino alla casa di famiglia.
Immediatamente ti spiazza: l’ho definito Gambellara atipico ma per esaltarne le caratteristiche positive, magari tutti i Gambellara fossero così. Il naso di frutta tropicale, soprattutto frutto della passione, nasconde una prepotente nota minerale che, gradualmente, prende il sopravvento. La bocca, piacevolmente sapida e con un leggero retrogusto di mela renetta preclude al ritorno delle note tropicali. Chiude lunghissimo con una piacevole nota di mandorla amara.
Tre beati faccini :-) :-) :-)
Garganega del Veneto Caliverna 2010 Virgilio Vignato
L’idea di produrre una Garganega da vendemmia tardiva nasce nel 2008, complice una delle più belle annate degli ultimi anni per questo vitigno nel territorio di Gambellara. Ora è quasi pronto questo 2010 che si presenta subito con un bel biglietto da visita: un naso che richiama i grandi vino del nord. La pietra focaia, un che d’idrocarburi e gomma vulcanizzata ti avvolgono immediatamente e, poi, lasciano gradualmente il passo ad una grandissima mineralità.
In bocca entra con una nota di mandorla dolce e si apre con una bella sapidità. Una bocca piena, di frutta matura chiude con una notevole lunghezza. Anche in questo caso il consiglio: avere la pazienza di aspettare che il vino si perfezioni ulteriormente. Ancora qualche mese in bottiglia non guasterebbe, anzi!
Due beati faccini :-) :-)
Garganega del Veneto Caliverna 2008 Virgilio Vignato
Il vino che non è più: di questa prima annata ne furono fatte davvero poche bottiglie. Peccato perché ora, a tre anni dalla vendemmia, si esprime al massimo della sua piacevolezza e maturità. Al naso una leggera speziatura di noce moscata (il vino non ha fatto legno!) apre a note di frutta tropicale matura con venature balsamiche.
Dopo un quarto d’ora escono sentori di pietra focaia e sasso moro, il basalto di cui il terreno di Gambellara è ricco. Una leggera tannicità preclude a un finale pieno, quasi grasso. Peccato che non ce ne sia più!
Tre beati faccini :-) :-) :-)

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